LiberaMente – La rubrica della psicologa. “Scusa tesoro, stasera ho mal di testa”

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Cresce il numero di coppie in crisi di eros. Calo di libido o problematiche esterne, il mal di testa “diplomatico” nasconde diversi fattori, da risolvere assieme, con l’aiuto della nostra esperta.

Sembra uno spot pubblicitario, ma da uno studio abbastanza recente è risultata essere la scusa più utilizzata dalla coppia per evitare rapporti sessuali.

Dallo studio emerge anche una piccola, e forse scarsamente rilevante, differenza tra uomini e donne; se infatti quest’ultime si nascondono spesso dietro un’emicrania, i primi preferiscono utilizzare la scusa del “sono stanco“.

Sfumature, certo, che però sono un indice importante per fotografare ciò che sta accadendo alla coppia.

Prima di analizzare questo aspetto vale la pena di aprire un piccolo inciso per contestualizzare e così capire il valore storico e sociologico del mal di testa. Facendo un piccolo salto indietro nel tempo, fino alle nostre nonne, laddove la sessualità di coppia era insoddisfacente e vissuta solo come un dovere coniugale e in particolare nelle donne, venivano utilizzati vari escamotage per sottrarsi alle avances sessuali del partner.

Alcuni di questi erano favoriti dalla situazione familiare-abitativa: famiglie numerose spesso costrette a vivere in piccoli ambienti che non lasciavano molto spazio alla privacy, così, ad esempio, i figli rimanevano nel lettone dei genitori fino all’età di 7/8 anni e ne uscivano solo per far spazio al nuovo nato.

Le mamme invece, che vivevano in un contesto sociale diverso, trovarono una scusa più sottile ed elegante, ineccepibile e fruibile in varie situazioni: il mal di testa.

Poi è arrivata la rivoluzione sessuale tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 che aveva come fulcro la ribellione femminile verso i ruoli tradizionali con una conseguente emancipazione. Ciò ha fatto sì che la donna iniziasse a percepirsi parte attiva e non più passiva nel rapporto con l’uomo e quindi a vivere il sesso come una scoperta, un piacere e non più come dovere intrinsecamente legato a un destino riproduttivo.

Sentirsi parte attiva del rapporto e riuscire a stabilire una relazione simmetrica e non più legata a stereotipi di sottomissione porta la donna ad avere una nuova immagine di sé anche nella sessualità. Questo è quello che è avvenuto a livello storico e sociologico, ma quanto realmente è cambiato nella relazione uomo-donna-sessualità? Come mai ancora oggi molto spesso ci si nasconde dietro un mal di testa come modalità per evitare un incontro intimo? Cosa sta accadendo alla coppia e alla sua sessualità ? Quali sono le variabili che determinano un calo del desiderio?

Occorre innanzitutto ricordare che l’organo sessuale principale è il cervello perché è lì che nasce il desiderio che porta a cercare attivamente un rapporto intimo con il partner. Questo dà già una prima, anche se parziale, risposta al motivo per cui si può assistere ad un calo del desiderio nella coppia. Se infatti il cervello dell’uno o dell’altro partner è concentrato su problematiche che potremmo definire “esterne” alla coppia non c’è spazio perché possa nascere il desiderio sessuale. Problemi lavorativi, economici, con i figli, di salute propria o di familiari, sono tutte situazioni che possono determinare una flessione del desiderio, momentanea, che rientra con la soluzione dei problemi.

Quando invece i problemi sono inerenti alla coppia le cose possono complicarsi e il calo del desiderio può non essere così transitorio. I problemi di coppia che possono portare ad una diminuzione dell’appetito sessuale spaziano dalla scarsa complicità alla frequente litigiosità, passando per una sessualità insoddisfacente o per un cambio di immagine del partner percepito non più affidabile.

Queste variabili, che hanno come denominatore comune una scarsa o inefficace comunicazione, sono altresì accomunate da un vissuto di distanza emotiva che si concretizza nella distanza fisica posta nella diminuzione/evitamento dell’intimità.

Sintetizzando, più si percepisce un’assenza di intimità emotiva intesa come complicità, sintonia, senso di appartenenza a qualcuno mantenendo quello di individualità, meno si ha voglia di avere rapporti sessuali con il proprio partner. Ed ecco allora il mal di testa!

L’uso di questa scusa è legato in parte al timore di offendere il partner, poiché comunque il rifiuto è vissuto trasversalmente in maniera negativa tanto dagli uomini (che non è vero siano ad esso più allenati ) quanto dalle donne, in parte dalla scarsa consapevolezza delle problematiche che vive la coppia o dal timore di confrontarsi con esse. Il mal di testa diventa perciò il modo per non farsi troppe domande, per non entrare in contatto col nucleo emotivo, ma anche e purtroppo per non cercare di superare i problemi che ne sono alla base.

Una riflessione: avere un incontro sessuale con il proprio partner è un momento di estrema condivisione non solo fisica, ma sopratutto emotiva che crea intimità e vicinanza. Qualora queste coloriture emotive vengano meno e con esse la ricerca di una vicinanza fisica, non sarebbe forse più costruttivo mettersi in discussione per ritrovare la sintonia emotiva prima e quella fisica poi, anziché nascondersi dietro un’emicrania che – ahimè – non passa con il moment? E se per farlo” bastasse ” ricominciare a comunicare?

“La coppia è un sistema che trascende la somma dei singoli individui che la compongono: due innamorati sono capaci di cose che al singolo sembra impossibile immaginare. Ma perchè la magia della matematica dei cuori si realizzi bisogna che si alternino spazi di autonomia e momenti di condivisione”. (W. Pasini)

Silvia Augero
Silvia Augero
Psicologa e psicoterapeuta. Specializzata in disturbi d’ansia, alimentari, dell’umore e sessuale. Riceve nel suo studio di Monterotondo in Via Adige, 23. Cell.: 335/6852842

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