Esce “Rette coincidenti”: Mirca Ferri conclude la sua “trilogia algebrica”

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Giunge a conclusione la “trilogia algebrica” di Mirca Ferri: dopo “Lati scaleni” (qui la nostra intervista all’autrice) e “Direzione ipotenusa” (intervista all’autrice) la scrittrice ha dato alla stampa, sempre edito dalla PAV Edizioni, “Rette coincidenti“: scopriamo così il destino di Melissa e di tutti gli altri personaggi

Dalla quarta di copertina:

Quando inizia quel momento in cui l’euforia dell’amore che pervade il tuo corpo si trasforma in serenità, ansia genitoriale alternata all’angoscia della perdita? Quand’è che il proprio sé sceglie di prevalere sul compiacimento di colui o colei che ami per il bene comune? E infine, qual è il margine che definisce le persone “una coppia”, ammesso che ne esista uno? Forse quando inizi a vedere dove i tuoi passi ti hanno condotto e vorresti stringere forte gli occhi nel vano tentativo di distoglierli dalla tua memoria.
Forse quando un lungo silenzio diviene più loquace e costruttivo di ampi discorsi già uditi. Scegli di fare un passo indietro, riprendere le redini della tua vita smettendo di spingere sull’acceleratore.
Ecco.
Allora smette l’euforia e inizia la realtà dell’amore, delle relazioni sociali e delle responsabilità che comportano. I compromessi, la convivenza delle differenti educazioni ricevute. I principi e la determinazione di costruirne dei propri. Insieme.
Desiderare di dare amore prima di riceverne. Voltandosi indietro solo per prendere la rincorsa.

Siamo arrivati alla fine della tua “trilogia algebrica”: quali sono i tuoi sentimenti al riguardo?
All’inizio ho provato una sensazione di grande sollievo, ero finalmente giunta alla fine. Poi, rileggendo il mio manoscritto ho provato nostalgia perché le vicende di Melissa, dei suoi personaggi e della loro vita sono giunti al termine.

Com’è stato il viaggio per arrivare alla fine?
Intenso. Nello scrivere mi sono accorta di quanti aspetti personali e sociali stavo toccando e ai quali desideravo dar voce.

I personaggi dei libri ti hanno accompagnati fino ad ora: è stato semplice scrivere la parola fine alle loro storie?
Malinconico per alcuni, di grande soddisfazione e gioia per altri. Alla fine ogni personaggio compie un suo tragitto. Talvolta ancora uniti, altre no. Le loro vite son cambiate radicalmente ma ugualmente legate dal filo conduttore iniziale: la reciprocità di valori.

Come nelle serie tv: raccontaci gli episodi precedenti (ma senza spoiler!): come è cresciuta la tua protagonista dal primo libro ad ora?
Melissa ha attraversato un’adolescenza complicata, un perenne conflitto interiore tra ciò che pensava di volere da ciò di cui aveva, in realtà, avvero bisogno. In questo libro la protagonista maturerà nettamente grazie alle amicizie che finalmente l’accompagneranno per tutta la sua vita.

Definisci il tuo libro un mix tra narrativa e saggistica: ci spieghi cosa vuoi dire?
Lo definisco tale poiché, mentre all’inizio si delineano i tratti del romanzo, successivamente vi sono profonde riflessioni psicologiche che ho effettuato personalmente, grazie anche allo studio in materia di professionisti del settore, su varie tematiche sociali, professionali e umane.

Quali temi hai voluto affrontare in quest’ultimo capitolo?
Essenzialmente il tema della famiglia, dell’unità, solidarietà e assenza di pregiudizi. La famiglia intesa in senso largo e con essa il desiderio di perpetuare i valori che li accomuna.

E’ un libro che si può leggere autonomamente o bisogna leggere i capitoli precedenti per capirlo?
Questo è un romanzo che “si regge da solo” nel senso che non è strettamente necessario leggere i precedenti. Certo, alcuni riferimenti al passato sono presenti ma non tali da non comprendere il testo in sé come tale e unico. Anzi, dovrebbe invogliare a leggere i precedenti come accade ultimamente in molti grandi film in cui il primo è al presente e i successivi parlano delle origini.

Il primo libro era ambientato negli anni ’90, quest’ultimo?
Quest’ultimo parte del 2000 fino ad oggi.

Sarà veramente la fine o hai in mente qualcosa? Quale sarà il futuro di Melissa?
La storia di Melissa termina con “Rette coincidenti”. Ciò che desiderava comunicare al lettore lo ha ampiamente espresso, specie in questo libro nel quale si dipanano intimamente i malesseri, le perplessità e i progetti di tutti i personaggi visti sia dal loro punto di vista che in generale.

Quando hai iniziato il primo libro della trilogia, sapevi già quale sarebbe stata la conclusione?
Avevo in mente un progetto che in parte si è realizzato ma che ho scelto di amplificare notevolmente.

Sei molto attiva sul web e sui social, come è cresciuto nel tempo il tuo rapporto con i lettori?
Il mio rapporto con i lettori è sia diretto che virtuale. Io “viaggio” con i miei libri e accompagno la gente a scoprire Mirca Ferri, autrice in ogni sua sfaccettatura. I social mi permettono sia di propormi in tutta la penisola sia di far conoscere agli utenti gli eventi ai quali parteciperò e le recensioni che ricevono i miei testi.

Il commento più bello che hai ricevuto
“Grazie ai tuoi libri ho ripreso a leggere e ora non voglio più smettere”.

Come accogli invece le critiche (se te le fanno!)
Ho ricevuto fino a ora, che io sappia, una critica su “Direzione Ipotenusa”. Non l’ho presa bene poichè non costruttiva e legata a motivi più che altro estetici (qualche refuso ecc…) ma soprattutto mi è dispiaciuto che la lettrice sia sia soffermata a interpretare il testo solo con la metrica della sua giovane età invece di andare più a fondo. Pazienza.

Uno stralcio di quest’ultimo libro che vuoi condividere con i lettori, e perchè l’hai scelto.

“Comprese che la drammatica situazione di Caterina la stava vivendo anche lei senza rendersene davvero conto. I genitori sono persone speciali e speciale è la relazione con loro. Si è abituati al fatto che ci siano sempre stati, sono le prime persone, il primo affetto, che abbiamo mai incontrato. È, quella con loro, la nostra più antica relazione.
Anche se rientra nel normale ordine delle cose che un genitore muoia prima di noi, quando li perdiamo da adulti – che sia all’improvviso o dopo una lunga malattia – rimaniamo spesso sorpresi dallo spessore del nostro turbamento, dal senso di sradicamento e sospensione, dalla profondità e complessità delle emozioni che ci attraversano davanti a questa perdita. Alcune delle reazioni possono addirittura sorprendere o spaventare. Si provano, oltre allo shock, al dolore, ad un senso di intorpidimento, anche rabbia e sensi di colpa. I sentimenti che si vivono sono molteplici e spesso contraddittori e si manifestano quando meno ce lo aspettiamo, creando confusione e stress. Queste reazioni, queste emozioni finiscono spesso per rimanere seppellite sotto il peso degli impegni e delle attività che un adulto deve affrontare, sotto la routine della vita di tutti i giorni mentre sarebbe invece opportuno dare loro spazio ed espressione. Melissa avrebbe desiderato poter confrontarsi con l’amico, su questo argomento che sentiva sempre più vicina anche a sé stessa ma non fu possibile.”

Ho scelto questo breve stralcio poiché è una situazione che abbiamo (o dovremo) vivere e sostenere tutti noi.

Hai consigliato una musica per ogni volume della trilogia: cosa consigli di ascoltare durante la lettura di “Rette coincidenti”? 
“Ti penso e cambia il Mondo” cantato da Adriano Celentano. Scritto da Pacifico, musica di Matteo Saggese e Stephen Lipsonper.

Come è cambiata la Mirca Ferri scrittrice dal primo all’ultimo capitolo della trilogia?
Sono passati meno di due anni eppure sono cambiata molto. Ho allontanato da me le persone e situazioni nocive concentrandomi su chi mi dona energie, positività e soprattutto molti fatti e poche parole vacue.

Ci parli del tuo tour “La ragazza con la valigia?”: da dove è partito, dove ti porterà..
Il mio tour è nato grazie a questa valigia di pelle vintage che mi è stata donata per il mio compleanno. Appena l’ho vista l’ho immaginata con tutti i miei testi dentro. Ho ripensato al vecchio film con Claudia Cardinale e ho penato che, mentre lei, nella sua valigia, portava speranza e aspettative, io porto in giro le mie emozioni, le mie paure, le mie certezze, le mie roccaforti e fragilità. Tutte nere su bianco. Ho iniziato con una sagra di paese e la fine sono arrivata sia in Toscana che in Veneto. E’ stato un tour molto interessante sia dal punto di vista umano che commerciale. Ora continuerò con i mercatini di Natale poi vedremo che direzione prenderemo sia io che la mia valigia

Il bello di scrivere secondo te. Ci racconti un aneddoto accaduto durante la stesura di “Rette coincidenti”?
Ho iniziato a scrivere prima la quarta di copertina che il testo dopo una discussione. Da essa ho compreso la varietà della natura dei rapporti umani quando sono messi alla prova.

Portaci “dietro le quinte” del tuo libro: dove l’hai scritto? Quanto tempo ti ha preso; cosa ascoltavi durante la scrittura; ti è mai capitato di bloccarti e non sapere come andare avanti? Sai già dove presenterai il libro?
Come sempre la bozza è stata scritta a mano su uno dei miei tanti fedeli taccuini che conservo anche quando terminati. Essi rappresentano metaforicamente lo scheletro di ogni mio libro. Scrivo con il silenzio della notte, la finestra aperta e la sigaretta accesa. Sempre. E un buon bicchiere di vin bianco ad accompagnare il tutto. Non mi sono mai bloccata anzi talvolta mi svegliavo in piena notte per annotarmi un pensiero che mi era venuto e che mi sembrava interessante. Nel timore di dimenticarlo alla mattina lo annotavo subito, a qualsiasi ora. Non credo che farò presentazioni ufficiali, per il momento. La metà dei testi da me ordinata è già stata prenotata, gli altri accompagneranno me e la mia valigia in giro per l’Italia.

Consigli ad un aspirante scrittore
Inizia sempre a scrivere qualcosa che abbia fatto parte del tuo vissuto e rileggi sempre il capitolo precedente prima di scrivere il successivo. Non temere di esprimere te stesso perché il vero lettore vuole leggere dentro l’anima dell’autore.

Booktrailer:

 

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Giovanni Lembo
Giovanni Lembo
Giornalista, sceneggiatore, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore de laragazzapreferita.it e di romastorie.it (presto online). Cinema, libri e fumetti sono il suo ambito; la sua vocazione raccontare storie improbabili di ingenui e sognatori. Scorrazza spesso in moto con la banda di Kaneda, beve birra con replicanti e cacciatori di androidi, viaggia sulla Bebop là dove nessun uomo è mai giunto prima. Ha un sacco di amici immaginari...

1 Comment

  1. GianMarco ha detto:

    Ho letto prima l’intervista del libro e, come suggerito dall’autrice, ascoltavo la colonna sonora cje lei ha proposto. Meraviglioso. Il ilbro, il contesto, la speranza, la vita, la morte, la voglia di credere, sempre. Abbiamo bisogno di questo. Di adulti come l’autrice che forgino figli nel credere al futuri, agli ideali e ne facciano tali. Che diventino storia. Piccola, magari, ma storia. Grazie Mirca Ferri. E avanti, voglio il prossimo.

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